Tra il 2011 e il 2012, la produzione totale di rifiuti speciali registra una flessione del 2,1%, passando da 137,2 milioni di tonnellate a 134,4 milioni di tonnellate. La produzione totale di rifiuti pericolosi, pari aquasi 9,4 milioni di tonnellate, presenta, invece, un aumento dell’8,1%, pari a 700 mila tonnellate.
Sono questi alcuni dati emersi dalla tredicesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali dell’Ispra, disponibile sul sito dell’Istituto. Il calo riguarda, dunque, i soli rifiuti speciali non pericolosi, soprattutto i rifiuti da costruzione e demolizione, con una riduzione èdel 2,7% rispetto al 2011,corrispondente a circa 3,5 milioni di tonnellate.
I rifiuti speciali non pericolosi provengono in gran parte dalsettore delle costruzioni e demolizioni e dalle attività manifatturiere, con percentuali pari, rispettivamente, al 42,1% e 24,5% del totale, mentre alle attività di trattamento dei rifiuti è attribuibile il 22,4% della produzione complessiva, con quasi 28 milioni di tonnellate.
La maggiore produzione di rifiuti pericolosi è ascrivibile al settore manifatturiero, circa il 40% del totale, corrispondente a oltre 3,7 milioni di tonnellate. Il 26,9% è, invece, attribuibile alle attività di trattamento rifiuti, mentre il 19,8% proviene dal settore dei servizi, del commercio e dei trasporti, che produce, tra l’altro, circa 1,2 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso. Nell’ambito del comparto manifatturiero, il 47,7% circa (quasi 1,8 milioni di tonnellate) del quantitativo di rifiuti pericolosi complessivamente prodotti, deriva dai settori della fabbricazione di coke e dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (18%), della fabbricazione di prodotti chimici (15%), di prodotti farmaceutici di base e preparati (12,4%), di articoli in gomma e materie plastiche (2,3%). Il comparto metallurgico, dal canto suo, fa registrare una produzione di rifiuti pericolosi pari a quasi 900 mila tonnellate (23,8% della produzione del settore manifatturiero), quello della fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature, produce quasi 365mila tonnellate di rifiuti pericolosi (9,8%).
Nel 2012, i rifiuti speciali gestiti in Italia sono circa 136 milioni di tonnellate, comprensive degli stoccaggi prima dell’avvio dei rifiuti a operazioni di recupero/smaltimento, che riguardano circa18,2 milioni di tonnellate. A questi si aggiungono quasi 6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali derivanti dal trattamento di rifiuti urbani e computati nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani. La forma di gestione prevalente è rappresentata dal recupero di materia, con il 62,1% del totale dei rifiuti gestiti, seguono le altre operazioni di smaltimento (trattamento chimico-fisico e biologico, raggruppamento preliminare e ricondizionamento preliminare) con il 14%, la messa in riserva con il 12,5% e lo smaltimento in discarica con l’8,4%.
da Chimici.info